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CERVELLI

La pancia in subbuglio, in tensione. È il nostro secondo cervello che ci chiama. Lui non sa formulare pensieri, è un tipo istintivo, cavernoso. Si fa sentire facendo correre su e giù i neuroni che popolano il nostro apparato digerente, sconquassandoci le budella. Amore, odio, irrequietezza, voglie, dolori: sentiamo tutto laggiù, mentre il primo cervello, quel gran signore, è impegnato a filosofeggiare. Mi chiama un bel pomeriggio, mentre seduta lì, al solito posto, faccio le solite cose. Mi maltratta un po’. Lo ignoro. Lui continua. È insistente. Allora mi fermo e lo ascolto. Non so cosa voglia, ma appena gli dedico qualche attenzione si rilassa e mi libera. Comunicare con se stessi può essere difficile.

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