MARINAIA IMMAGINARIA

Sono seduta su un pontile che si snoda sopra il lago. Il mio sguardo è puntato in avanti mentre dietro di me il vento soffia corrugando l’acqua. Se tengo lo sguardo fisso sulle onde mi sembra di navigare. E dopo un po’, se davvero mi concentro, un leggero mal di mare (o di lago) si impadronisce di me.

A cosa serve questo mio gioco? A nulla. È fine a sé stesso. Però mi fa sentire viva, fremente, felice senza alcun motivo.

È il bello di noi umani: facciamo “cose” inutili solo per il gusto dì farle.

Non per una logica economica, non per compiacere qualcuno, non per dimostrare qualcosa. Dobbiamo continuare così, a compiere azioni senza senso per dare alla vita il senso che apparentemente non ne ha. Perché solo così possiamo dire di aver vissuto.