I luoghi della memoria sono traditori. Ti ci avvicini pronta a commuoverti ingenuamente per questo o quel ricordo e loro ricambiano sfrontati presentandosi in tutta la loro banalità, come se con te non avessero mai avuto alcun legame. Ti snobbano, vogliono che tu, delusa, dica: un posto come un altro. Si fanno piccoli, insignificanti, bruttarelli. A modo loro ti sbeffeggiano. E quando senti che nulla più ti lega a loro, ecco che invece d’improvviso ti parlano. Una signora anziana che d'improvviso si alza dal tavolo lasciando carte e amiche per venire ad abbracciare te, esclamando il tuo nome, dopo trent’anni. Una conca innevata, ai piedi del picco dove ti fermavi a prendere il sole insieme a quel ragazzo di cui ogni anno, per una settimana, ti innamoravi. Senti ancora il profumo agrumato della crema da sole che mettevi allora, sgradevole e appiccicaticcia. Pezzetti che nel Tetris della tua vita girano su se stessi per riposizionarsi e incastrarsi alla perfezione. Sì, quei luoghi sono tuoi, anche quando ti deludono un po’.
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